venerdì 29 marzo 2013

La fabbrica di cioccolato

La Fabbrica di Cioccolato Questa è la storia di Charlie Bucket, un bambino molto povero ma felice, anche se deve dividere coi genitori e i quattro nonni una zuppa, deve usare per costruzioni dei tappi di dentifricio ed avere una sola tavoletta di cioccolato l'anno, in occasione del suo compleanno. Vive in una piccola casa piena di spifferi all'ombra della grande e impenetrabile fabbrica di cioccolato Wonka e si addormenta sognando le meraviglie che questa custodisce. Un giorno il nonno di Charlie, Joe, gli racconta di quando la fabbrica era ancora aperta: lui, come molti altri uomini, lavorava lì da molti anni, sotto il comando di Willy Wonka, che un giorno decise di chiudere la fabbrica. Da quel giorno nessuno ebbe più notizie del proprietario, infatti i cancelli rimanevano sempre chiusi, tranne quando i camion Wonka andavano a ritirare le tavolette di cioccolato da vendere. Ma rimane un mistero: se nessuno lavora nella fabbrica, chi produce il cioccolato? Charlie non sa darsi risposta. Grazie a un concorso indetto dal misterioso proprietario, non solo la possibilità di entrare nella fabbrica diventa reale per i cinque fortunati che troveranno il biglietto d'oro nella loro tavoletta di cioccolato, ma uno solo alla fine della visita riceverà in dono una quantità enorme di dolciumi. Charlie è speranzoso, essendo vicino il suo compleanno, ma, malgrado le preghiere dei suoi, quando scarta la tavoletta non trova nulla. Anche la seconda, regalatagli con l'ultimo soldino da nonno Joe si rivela un buco nell'acqua, ma poi, quando tutto sembra perduto, il piccolo trova nella neve 10 dollari e comprata una supertavoletta, trova il biglietto. Si precipita a casa per dare la buona notizia. Il giorno seguente, con nonno Joe, si avvia verso la fabbrica e lì incontra gli altri quattro fortunati bambini. Sono: Augustus, un bambino molto grasso che mangia cioccolato in continuazione; Veruca, lia di un industriale che confeziona noccioline; Violetta, una bambina che mastica 24 ore su 24 una gomma americana; Mike, il quale sta sempre attaccato alla televisione. Alle dieci in punto il cancello della fabbrica si apre e il proprietario fa entrare i vincitori con i rispettivi accomnatori. Entrati, il contesto cambia: vi è un piacevole profumo di tutti i dolciumi e la temperatura è assai calda. Tutto ciò perché gli operai odiano i climi freddi e non potrebbero lavorare senza il loro clima ideale. I bambini sono molto ansiosi di sapere chi siano questi operai e il signor Wonka glieli presenta subito, entrando nella stanza della cioccolata: è un luogo magnifico, un ambiente che se non si vede non lo si può nemmeno immaginare, piena di praticelli verdi, adorabili cespugli e alberelli dall’aspetto incantevole. Tutto questo è commestibile, ma la cosa più stupefacente è il fiume: è interamente fatto di cioccolato fuso, attraversato da tubi di vetro che ogni tanto si abbassano per prelevare cioccolato e portarlo nelle altre stanze della fabbrica. Ad un certo punto spuntano, dall’altra sponda del fiume, dei piccoli ometti, gli Umpa-Lumpa: sono questi i misteriosi operai che mandano avanti la fabbrica. Loro vengono dalla giungla di Lumpalandia e Willy ha avuto l’occasione d’importarli nella sua fabbrica offrendo loro da mangiare chicchi di cacao, il loro alimento principale, in cambio della loro manodopera. Appena finisce di parlare, si sente un tonfo, tutti si voltano e vedono Augustus nel fiume. Ma quello che preoccupa di più la madre, è che i tubi lo stanno risucchiando, per portarlo chissà dove. Così Willy Wonka chiama un Umpa-Lumpa e fa scortare la signora fino al laboratorio. Intanto gli altri proseguono la visita: il proprietario fischia tre volte e da lontano si vede sbucare una grande barca rosa, costruita personalmente dal signor Wonka, scavando una gigantesca caramella. Lungo il percorso imboccano un tunnel buio come la pece, che finisce nella stanza delle invenzioni. Lì dentro ci sono tutte le invenzioni ancora da perfezionare o da terminare. Una di quelle è una stupenda gomma da masticare, che si può tranquillamente mangiare al posto del pranzo, perché contiene tre portate: zuppa, carne e torta. Violetta, colei che tiene sempre in bocca una cicca, prova ad assaggiarla e subito sente il sapore della zuppa, poi quello dell’arrosto infine quello della torta al mirtillo. I genitori sembrano felici, pensando che la loro bambina sarebbe diventata famosa per aver assaggiato la prima “Gomma Pranzo” ma subito Violetta comincia ad assumere un colore blu su tutto il corpo, poi comincia a gonfiarsi e diventare rotonda come un mirtillo gigante. Subito arrivano dieci Umpa-Lumpa che la portano nella centrifuga per toglierle tutto il succo e per sgonfiarla. Ripartono subito, perché il tempo rimanente è davvero poco e si precipitano nella stanza delle noci, dove lavorano centinaia di scoiattolini. Ovviamente Veruca ne vuole uno, così comincia a strillare e chiede al padre uno scoiattolo. Mentre questo discute con il signor Wonka, lei si precipita a prenderne uno, ma suo malgrado, viene assalita da tutti gli altri piccoli roditori e viene buttata nell’enorme tubo che porta all’inceneritore, nel quale si butterà anche il padre per salvarla. I cinque rimasti, salgono nell’ascensore di cristallo, che non funziona come un normale ascensore, ma può andare anche a destra e sinistra, permettendo di raggiungere ogni camera della fabbrica, come la stanza del telecioccolato. Willy fa vedere a tutti la sua ultima invenzione, ancora da perfezionare, la quale può teletrasportare qualsiasi materiale, come una tavoletta di cioccolato dal televisore al luogo in cui si trova una certa persona e viceversa. Mike, che se ne intende di televisione, non crede a Willy Wonka e decide di provare questa strana invenzione. Si pone sul riflettore, schiaccia il telecomando e improvvisamente viene teletrasportato nel televisore. Appare però con un piccolo difetto: è diventato piccolissimo e la sua voce si sente appena. La madre ordina al signor Wonka di far tornare di nuovo suo lio com’era prima, ma questo rimane piccolo come prima. Così la madre e Mike vengono accomnati da un Umpa-Lumpa all’uscita. È rimasto solo Charlie, che presto scopre di essere il vincitore; Willy si congratula con lui e lo fa salire sull’ascensore di cristallo con il nonno, poi preme il tasto “In su e fuori” e subito i tre vengono trasportati in alto, rompendo il soffitto della fabbrica e ritrovandosi sospesi per aria, fuori dall’edificio. Mentre vedono gli altri ragazzi tornare a casa, Willy Wonka decide di regalare a Charlie la fabbrica. Era questo lo scopo della visita: l’unico bambino vincitore avrebbe ricevuto in dono la fabbrica, perché il signor Wonka era ormai troppo vecchio per portare avanti tutto il lavoro da solo. Charlie, però, avrebbe dovuto rinunciare alla famiglia, cosa che certo non voleva, così si mette d’accordo con il vecchio proprietario Wonka e decide di far trasferire tutta la sua famiglia nella fabbrica, in modo che Charlie e Willy possano lavorare insieme e per i pasti nessun problema: avrebbe preparato tutto la mamma. Così vissero il resto dei loro giorni.

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