domenica 14 giugno 2015

Grazie a Paola e Sandra, formatrici SZ

Le ali servono per volare

Quando diventò grande, suo padre gli disse:
"Figlio mio: non tutti nasciamo con le ali. Anche se non sei obbligato a volare, credo che sarebbe un peccato che tu ti limitassi a camminare avendo le ali che possiedi".
E, camminando, lo portò fino all'abisso della montagna. "Vedi, figlio? Questo è il vuoto. Quando vorrai volare, verrai qui, prenderai aria, salterai nell'abisso e, stendendo le ali, volerai".
Il figlio dubitò: "E se cado?"
"Anche se cadi non morirai. Ti farai solo qualche graffio che ti permetterà di essere più forte nel tentativo seguente", rispose il padre.
Il figlio tornò al paese per incontrare gli amici, i suoi compagni, quelli con cui aveva camminato per tutta la vita. I più stretti di mente dissero: "Sei pazzo? ... Perchè hai bisogno di volare? Smetti di pensare a queste sciocchezze ..."
I migliori amici gli consigliarono: "E se fosse vero? Non sarà pericoloso? Perchè non cominci a poco a poco? Prova da un albero, ma dalla cima ...?!"
Il giovane ascoltò i consigli di chi gli voleva bene. Salì su un ramo di un albero e, preso coraggio, saltò. Aprì le ali, le sbattè nell'aria con tutte le sue forze, però, sfortunatamente, si precipitò per terra. Con un gran bernoccolo in fronte, incontrò di nuovo suo padre.
"Mi hai mentito, non posso volare. L'ho provato e guarda che botta mi sono dato!! Io non sono come te, le mie ali servono per bellezza."
"Figlio mio", disse il padre, "per volare c'è bisogno di creare lo spazio d'aria necessario perchè le ali possano spiegarsi. È come buttarsi con il paracadute: hai bisogno di una certa altezza prima di saltare! Per volare bisogna sostenere dei rischi. Se non vuoi, la cosa migliore forse è rassegnarsi e continuare a camminare per sempre".
Jorge Bucay